In una scuola italiana un bambino usa in una frase un termine che non esiste per descrivere un fiore: petaloso. Non esiste significa che il suo significato è comprensibile già dalla costruzione della parola, ma che la parola in questione non è presente nel dizionario della lingua italiana. La maestra lo convince a scrivere all’Accademia della Crusca per capire se la parola può essere inserita nel dizionario. La Crusca apprezza, spiega e rilancia: perché petaloso entri nel dizionario deve diventare di uso comune.
Una bella storia che mi ha fatto venire in mente alcune considerazioni.
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In questo post non leggerai dell’evoluzione musicale dell’unica (o ultima) diva della musica pop mondiale, né di come si sia spatafasciata a terra alla cerimonia dei Grammy, né delle critiche del giorno dopo Fazio. No, voglio solo analizzare i linguaggi che possiamo mettere in atto quando decidiamo di comunicare e ho pensato di farlo attraverso un personaggio pubblico come Madonna.
Lascia un CommentoDa piccola per darmi un tono riutilizzavo le parole che sentivo dire dai grandi o che leggevo nei libri. «Non si dice così, è sbagliato!», mi ripetevano i miei dopo l’ennesima figuraccia davanti a ospiti o parenti lontani. Col senno di poi mi rendo conto che quelle stesse espressioni, applicate al contesto giusto, di senso ne hanno da vendere.
2 CommentiDeadline. È una parola che trovi sempre più spesso in bandi e concorsi creativi, significa scadenza.
Mettile vicine, deadline e scadenza: significano la stessa cosa ma ti danno le stesse suggestioni?